SARTEANO

Sarteano (Sartiàno in dialetto locale[2]) è un comune italiano di 4.852[3] abitanti della provincia di Siena in Toscana. È un paese di importanza storica e naturalistica, collocato sui contrafforti della Val d'Orcia in un altopiano al confine con la Val di Chiana. Il passato medievale del paese è testimoniato dal castello, elemento principale del paesaggio architettonico, e da un grande numero di chiese. L'economia di Sarteano è diversificata, ma fondamentalmente si basa sull'agricoltura e sul turismo. I prodotti della terra sono olio d'oliva, vino e frumento. La fedeltà del comune di Sarteano nei confronti del governo di Siena auspicata dalle parti contraenti nell'accomandigia già sottoscritta, durò fino alla sconfitta della repubblica senese in seguito alla quale quest'ultima venne annessa nel Granducato di Toscana. Nel mese di gennaio del 1503 il duca Valentino, Signore di Romagna e braccio armato dello Stato Pontificio dopo aver espugnato Perugia, abbandonata dai Baglioni, con un esercito agguerrito si portò in Toscana con l'intento di estendervi la sua signoria ed assalì, pertanto, la rocca di Sarteano provocandogli gravi danni.[7] La morte contemporanea di papa Alessandro VI, padre del Valentino e la contrarietà del nuovo papa Giulio II, furono gli eventi che facilitarono il fallimento di quell'ambizioso progetto. Verso la metà del XVI secolo, tutto il territorio della Val di Chiana fu teatro del conflitto armato in atto tra le Repubbliche di Siena e Firenze. Il conflitto si concluse con la rotta dell ' esercito senese verificatasi durante la battaglia di Scannagallo. Nonostante la pesante sconfitta della città alleata, le comunità di Sarteano e Chiusi rimasero fedeli alla Repubblica di Siena riparata in Montalcino, dove i resti del suo esercito sconfitto condotto da Piero Strozzi, tentarono l'ultima disperata resistenza. Nella priavera del 1556, Sarteano venne conquistato dalle milizie del conte Mario Sforza di Santa Fiora, che non appena ricevuti i rinforzi dal duca Cosimo, dall'accampamento di Radicofani mosse l'artiglieria pesante alla conquista delle ultime rocche di Sarteano e Chiusi che, aggiungendosi ai precedenti comuni già facenti parte del dominio mediceo dello Stato Vecchio, vennero annessi nello Stato Nuovo del Granducato di Toscana.

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